Manifesto Centro Popolare
Centro Popolare è un’associazione nata per rafforzare l’area moderata e riformista del Paese. Partendo da questa premessa, avvieremo un percorso fondativo per il consolidamento di un soggetto politico che condivida i nostri stessi obiettivi. Pensiamo sia necessario uno spirito rinnovato, capace di superare ogni tipo di scontro e contrapposizione, orientandosi verso una politica del ‘noi’ anziché dell’‘io’ per tornare a essere Comunità. Per questo, è fondamentale il valore dell’ascolto, aprendo spazi al civismo e agli amministratori locali, per ampliare la partecipazione e rispondere concretamente ai bisogni dei territori. La centralità della persona e della famiglia, l’importanza della formazione, del merito e della competenza, insieme al principio di sussidiarietà, la lotta alla denatalità, la valorizzazione dei corpi intermedi, il superamento dei divari di genere, generazionali e territoriali sono i pilastri su cui si fonda questo progetto. Riconosciamo il ruolo dei partiti, chiamati a realizzare una visione di Paese secondo l’articolo 49 della nostra Costituzione. Solo attraverso una politica più trasparente, pragmatica e partecipata si potrà ricostruire il legame tra cittadini e istituzioni.
- Un’Italia unita e coesa che cresce insieme
Crediamo che la stella polare dello sviluppo italiano debba essere la coesione: tra Nord e Sud, tra centro e periferie, tra aree ad alto sviluppo e aree interne meno sviluppate, tra generazioni, tra uomini e donne. L’affermazione di pari diritti e doveri, a prescindere dal luogo di nascita o di residenza, dal sesso, dalla condizione sociale, dall’età anagrafica, è il fulcro della nostra Costituzione e anche della nostra iniziativa politica. Per colmare i divari economici, sociali e infrastrutturali tra le diverse aree del Paese, gli investimenti del Pnrr stanno potenziando le connessioni fisiche e digitali, migliorando i servizi e promuovendo l’intero territorio italiano come attrattore di investimenti a tutti i livelli. La crescita equilibrata tra Nord e Sud e una maggiore competitività dei territori devono diventare una costante della nostra politica, per costruire un’Italia realmente unita e coesa.
- Un nuovo patto tra le generazioni
I giovani sono la prima ricchezza dell’Italia: puntiamo sulla scuola e sulla formazione, valorizzando la libertà educativa e il merito. Diamo centralità al valore formativo dello sport. Diamo loro opportunità concrete per esprimere il loro talento e una retribuzione adeguata, unico antidoto per contrastare la fuga dei cervelli. È necessario promuovere un nuovo dialogo tra generazioni, creando una sinergia capace di arricchire il Paese e proiettarlo verso il futuro.
- Sostenere le donne per un’Italia competitiva
Non vogliamo rassegnarci all’inverno demografico che sta colpendo il nostro Paese. Garantire una rete di welfare e di servizi adeguati significa tutelare e aiutare le famiglie. Crediamo che i talenti femminili siano il grande giacimento inesplorato del Paese e che facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro sia la via maestra per lo sviluppo. Aumentare il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro significherebbe più Pil, più entrate fiscali, più benessere per le famiglie, e probabilmente anche più figli. Al contempo, sostenere le famiglie significa aiutarle concretamente nell’affrontare il costo della vita e l’emergenza abitativa. Dalla disabilità alle pari opportunità, non possiamo lasciare indietro nessuno.
- Innovare per crescere: impresa, lavoro e sostenibilità
Le transizioni green e digitale sono le grandi sfide del nostro tempo. Gli obiettivi devono essere condivisi per essere realizzabili. Tuteliamo l’ambiente e difendiamo le nostre attività economiche, le nostre produzioni e il Made in Italy che generano ricchezza e lavoro. Nell’epoca dell’Intelligenza artificiale, puntiamo sull’innovazione senza però trascurare il valore del capitale umano, del lavoro e la sua dignità.
- Un’Italia protagonista in Europa e nel mondo
La politica deve avere il coraggio di scegliere con chiarezza da che parte stare. Oggi più che mai è importante confermare la scelta europeista, per un’Europa dei popoli e non delle burocrazie, e la scelta atlantista per difendere le democrazie dai rischi dell’espansionismo delle autocrazie. Servono una politica estera e una difesa comune europea e serve adeguare l’impegno all’interno della Nato. E in questo frangente dobbiamo confermare il sostegno all’Ucraina, senza tentennamenti.